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Prima visita pastorale
del vescovo Adriano

Diocesi di Piacenza-Bobbio • 2024 - 2025

Presentazione

La Visita pastorale, pur essendo un evento straordinario per la storia del Popolo di Dio, necessita di essere armonizzata con ciò che è in atto nelle nostre Comunità.

Essa si propone infatti come un tempo di singolare ricchezza di “discernimento” sulla vita delle nascenti Comunità pastorali e sulle scelte compiute attraverso il Cammino sinodale ancora in atto. Primariamente la Visita desidera essere a servizio del Cammino sinodale nelle Comunità condividendone l’obiettivo generale: discernere il sogno missionario sostenendo nuove possibilità di annuncio del Vangelo e di articolazione della Comunità cristiana sul territorio.

La Visita si svolgerà nelle 38 Comunità pastorali raggruppate nei sette vicariati.

“La Visita pastorale è una delle forme, collaudate dall’esperienza dei secoli, con cui il Vescovo mantiene contatti personali con il clero e con gli altri membri del Popolo di Dio. È occasione per ravvivare le energie degli operai evangelici, lodarli, incoraggiarli e consolarli, è anche l’occasione per richiamare tutti i fedeli al rinnovamento della propria vita cristiana e ad un’azione apostolica più intensa. La Visita gli consente inoltre di valutare l’efficienza delle strutture e degli strumenti destinati al servizio pastorale, rendendosi conto delle circostanze e difficoltà del lavoro di evangelizzazione, per poter determinare meglio le priorità e i mezzi della pastorale organica.

La Visita pastorale è pertanto un’azione apostolica che il Vescovo deve compiere animato da carità pastorale che lo manifesta concretamente quale principio e fondamento visibile dell’unità nella Chiesa particolare (679).

Per le Comunità e le istituzioni che la ricevono, la Visita è un evento di grazia che riflette in qualche misura quella specialissima Visita con la quale il «supremo pastore» (1 Pt 5, 4) e guardiano delle nostre anime (cf. 1 Pt 2, 25), Gesù Cristo, ha Visitato e redento il suo popolo (cf. Lc 1, 68) (680).”

Cfr.: cann. 396-398 C.I.C. e nn. 221-225
del Direttorio per il ministero pastorale dei Vescovi,
Apostolorum successores.

IL LOGO DELLA VISITA

Il logo della Visita pastorale è ispirato alla figura del Vescovo e alle nostre Comunità: il suo pastorale è racchiuso in un cerchio contenente l’immagine delle nostre case, realizzato con i colori bianco e rosso che contraddistinguono il territorio piacentino.

La strada che attraversa le abitazioni e giunge fino al pastorale del Vescovo evoca lo stendardo di Sant’Antonino, patrono della nostra Diocesi. Mentre il cerchio rosso richiama il sole, simbolo di San Colombano anche lui patrono della nostra Chiesa.

Il motto: «Camminava con loro» è tratto dal brano evangelico di Luca sui discepoli di Emmaus che accompagna la Visita pastorale.

 

Decreto d'indizione

Decreto d'indizione

Il decreto di indizione
della Visita Pastorale
del Vescovo Adriano

Il Vescovo “è inviato in nome di Cristo come pastore per la cura di una determinata porzione del popolo di Dio” (Pastores Gregis, n.43). Tra le modalità attraverso le quali esercita il ministero apostolico vi è la Visita pastorale. Mediante essa egli “esercita più da vicino per il suo popolo il ministero della parola, della santificazione e della guida pastorale, entrando più a diretto contatto con le ansie e le preoccupazioni, le gioie e le attese della gente e potendo rivolgere a tutti un invito alla speranza” (Pastores Gregis n.46). 

Sono trascorsi circa tre anni dall’inizio del mio ministero episcopale in questa diocesi di Piacenza-Bobbio e ritengo opportuno realizzare in questa Chiesa la Visita pastorale secondo quanto prescritto dal Codice di Diritto Canonico (cann 396-398).
In questo modo potrò conoscere maggiormente la Chiesa di Piacenza- Bobbio, per poter meglio servirla, sollecitandola a seguire più fedelmente il Signore Gesù e il suo Vangelo, a rendere più efficace l’evangelizzazione e la trasmissione della fede, incrementando la comunione tra i fedeli e le comunità, in quel vincolo di carità che tutti ci unisce (Lumen Gentium 9) . La Visita pastorale sarà rivolta alle singole Comunità pastorali in questo tempo in cui tutta la Chiesa italiana è impegnata nel Cammino sinodale. Pertanto, informato il Consiglio presbiterale ed il Consiglio pastorale diocesano, alla luce di quanto indica il Direttorio per il Ministero pastorale dei Vescovi Apostolorum Successores ai nn. 221-235, in ossequio al can 396 CJC, con il presente decreto

INDICO la Visita Pastorale della Diocesi 

che avrà il suo inizio il 14 gennaio 2024 e si svolgerà, prevedibilmente, fino a tutto il 2025.
Affinché questa visita possa essere di utilità al Vescovo e ai fedeli è necessario che sia adeguatamente preparata con la preghiera e con speciali momenti di confronto e discernimento, secondo le forme che saranno indicate.
Lo Spirito Santo sostenga ed accompagni l’inizio e lo svolgimento di questa Visita pastorale e lo porti a compimento nel segno della fedeltà a Cristo, Signore e Maestro, di una rinnovata evangelizzazione e di una operosa comunione ecclesiale. 

Ci assista l’intercessione di Maria, Madre della Chiesa, e dei nostri Santi Patroni.

Piacenza, nella festa della Esaltazione della Santa Croce, il giorno 14 settembre 2023

† Adriano Cevolotto  Vescovo di Piacenza-Bobbio

Don Mario Poggi Cancelliere Vescovile 

La commissione per la visita pastorale

Con atto vescovile in data 20 ottobre 2023 è stata costituita la Commissione per la visita pastorale.

Ne sono membri :

  • Don Giuseppe Basini, Vicario Generale.
  • Don Paolo Cignatta, Vicario episcopale per la pastorale.
  • Don Alessandro Mazzoni, Segretario Vescovile.
  • Don Mario Poggi, Cancelliere Vescovile.
  • Mons. Celso Dosi, Economo Diocesano.
  • Arch. Manuel Ferrari, Direttore dell’Ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici.
  • Don Simone Tosetti, Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano.
  • Don Paolo Capra, Direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano.
  • Don Roberto Ponzini, Codirettore dell’Ufficio pastorale per il Matrimonio e la famiglia,
  • Don Davide Maloberti, Direttore del settimanale diocesano “Il Nuovo Giornale”.
  • Don Riccardo Lisoni, Responsabile del Servizio diocesano multimedia per la pastorale.
  • Sigg. Giovanni Marchioni e Fabio Tacchini. Diaconi permanenti, membri della Comunità diaconale.
  • Sigg,re Rita Casalini ed Ilaria Massera, membri dell’ équipe sinodale.
  • Prof. Mauro Monti, Addetto alla Segreteria della Visita Pastorale.

Messa di apertura

Messa di apertura

OMELIA

Cattedrale Piacenza – 14.01.24

1Sam 3,1-10.19-20
1Cor 6,13c-15a.17-20
Gv 1,35-42

Crediamo che il Signore, attraverso la Liturgia della Parola di questa domenica, ci indichi il senso, l’orientamento della Visita pastorale che stiamo per avviare e che avrà – come sarà raccolto nel segno che porremo alla fine della Celebrazione – come protagonista Gesù, con il suo Vangelo. Sarà Lui ad affiancarsi all’andare, mio e nostro.

La Parola del Signore, oggi, è un intreccio di chiamate: quella rivolta direttamente dal Signore a Samuele e quelle mediate da Giovanni Battista e da Andrea. Non solo. Il brano evangelico ci mostra che il passaggio del Signore non lascia le cose come prima, modifica chi incontra Gesù: gli dà un nome nuovo. Genera un’identità nuova e trasforma il modo di stare nel mondo, consegnando un compito per il bene di tutti. La fecondità della nostra vita e della vita della nostra Chiesa è possibile quando riusciamo a testimoniarci reciprocamente il fascino della persona di Gesù. La bellezza del Vangelo. Sappiamo come sia vero che la tiepidezza, a volte l’insignificanza delle nostre comunità, coincide con il fatto che non narrano l’incontro con Qualcuno.

È quanto ci viene descritto del tempo di Samuele. Un tempo appiattito, perché in quei giorni “la parola del Signore era rara”. Un modo per dire che era preziosa. Non assente. Poco pronunciata (dal Signore) o poco ascoltata (dal popolo)? Dal racconto di Samuele possiamo propendere per il fatto che non fosse riconosciuta. Non tanto dal giovane Samuele, quanto dall’anziano sacerdote Eli. I cui occhi “incominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere”. La cecità è una condizione esistenziale senza sguardo, senza futuro. Per di più, veniamo a sapere dalle parole del Signore, nell’ essere complice dei figli che si erano allontanati dal Signore, con comportamenti iniqui. Una fede compromessa dal venir meno della sua trasmissione tra generazioni. Eppure anche Eli diventa per Samuele strumento del suo aprirsi alla voce del Signore. Questa sì fedele, nonostante le resistenze del popolo. Eli inizia Samuele all’ascolto del Dio che parla.

La differenza tra il Dio dei patriarchi, del popolo di Israele e gli idoli è che questi “hanno bocca, ma non parlano” (Salmi 115,5;135,16). In ogni epoca il pericolo vero che viene alla fede è di trasformare Dio in un idolo, in un simulacro afono. Spesso il nostro rapporto con il Signore si riduce ad un parlargli, ad invocarlo per piegarlo ai nostri progetti. Padroni più che servi.

Ritornare a ripristinare la fede comporta la disponibilità a lasciarci svegliare, a non capire subito, a lasciarsi sorprendere. Siamo in grado di raccontare le sorprese di Dio nella nostra vita? Siamo disposti a credere che anche oggi per ciascuno e per la nostra Chiesa Egli ha una sorpresa da rivelarci, di cui renderci partecipi? Anche oggi la Parola di Dio è preziosa (nel senso che è rara). E non la possediamo. Ripetiamo anche noi con Samuele: “Parla, perché il tuo servo ti ascolta”.

Lo avverto vero prima di tutto per me. Pregate, allora, perché nell’avere occhi aperti e forti sappia ascoltare. Sarà inevitabile che nella Visita si moltiplicheranno le richieste di parlare, ma, come dice un midrash, che non mi dimentichi che Dio ci ha fatto una bocca e due orecchie perché l’ascolto sia due volte tanto il parlare. È quanto troviamo nel terzo canto del servo di Jahvé: “Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli. Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza” (Is 50, 4-5). Il visitare sia un esercizio di vero ascolto.

Il racconto dei primi discepoli nel IV vangelo è aperto dalla domanda di Gesù: “che cosa cercate?”. Che costituisce un’inclusione con la scena del mattino di Pasqua, nella quale a Maria di Magdala il Risorto, non ancora riconosciuto, chiede: “Chi cerchi?”. È la domanda che include l’intero cammino del discepolo, che interessa ogni figlio di uomo. Gesù anche a noi rivolge la stessa domanda. La rivolge anche a me, come discepolo che si mette al suo seguito, a me all’inizio di questa Visita pastorale: che cosa cerchi nel tuo cuore? Noi possiamo sperare di trovare ciò che cerchiamo veramente. In questi giorni ho fatto risuonare in me questa domanda, ed è uscita questa risposta: “cerco pagine di Vangelo”. Perché sono sicuro che il Signore mi/ci precede sempre. Nella nostra Comunità ecclesiale (e non solo) c’è tanto vangelo, ci sono segni del Regno. Negli Atti ci è raccontato che S. Paolo viene invitato ad avere coraggio perché, gli assicura il Signore, “in questa città io ho un popolo numeroso” (Atti 18,10). E con Paolo anche a me è chiesto di trovare questo popolo di Dio. E Gesù rinnova il suo invito: “Vieni e vedi!”. Si può vedere, ancora una volta, solo con Lui, con il suo sguardo.

In questo tempo Gesù ci mette di fronte ai nostri desideri, ci chiede conto di cosa, ciascuno di noi, cerca: io sacerdote, diacono, consacrato/a, uomo/donna coniugato/a  o no. Cosa, chi cerco io giovane, bambino, anziano? Cerchi dalla parte giusta? Cerchi per trovare? Sei disposto a vendere tutto per ciò che hai trovato? Tutto quel patrimonio di sicurezze, di beni che stanno soffocando e intasando il cuore? Stiamo cercando o stiamo difendendo, tenendo stretto quello che possediamo?

Parto io, ma partiamo tutti con il desiderio di trovare ciò che stiamo cercando.

Partirò con un taccuino da viaggio nel quale mi piacerebbe che si scrivessero, Comunità dopo Comunità, gli Atti della Chiesa piacentina-bobbiese. Oggi. Atti che lo Spirito ispira alla nostra Chiesa. Fratelli, sorelle, mi affido alla vostra fraterna preghiera. Vi assicuro che, come sto già facendo, invocherò lo Spirito del Signore, che è Spirito di Amore e di comunione, perché illumini la mia mente, purifichi il mio sguardo, abiti le mie parole e renda saldi e coraggiosi i miei passi. Prego per tutti i nostri incontri, perché avvengano in Lui e con Lui. Il Signore ci benedica.

+ Adriano Cevolotto

Vicariati visitati nel 2024

Vicariati visitati nel 2024

Dal 17 gennaio al 7 febbraio 2024.

Dal 21 febbraio al 19 marzo 2024.

Dal 10 aprile al 25 maggio 2024.

Dal 5 al 30 giugno 2024.

Nelle comunità pastorali

Nelle comunità pastorali

Cpa 1: Calendasco, Rottofreno, San Nicolò.

Dal 17 al 21 gennaio 2024

Cpa 2: Agazzano, Gazzola, Graganano

Dal 7 all’11 febbraio 2024

Cpa 3: Rivergaro, Travo

Dal 24 al 28 gennaio 2024

Cpa 1: Bedonia – Borgotaro

Dal 21 al 25 febbraio 2024

Borgotaro

Dal 13 al 17 marzo 2024

Bardi

Dal 6 al 10 marzo 2024

Podenzano – San Polo

Dal 10 al 14 aprile 2024

Pontenure – Valconasso

Dal 17 al 21 aprile 2024

San Giorgio

Dal 24 al 28 aprile 2024.

Ponte dell’olio

Dal 1 al 5 maggio 2024

Bettola

Dall’8 al 14 maggio 2024

Ferriere

Dal 15 al 25 maggio 2024

Bobbio

Dal 5 al 12 giugno 2024

Oltre Penice

Dal 12 al 16 giugno 2024

Alta Val Trebbia

Dal 19 al 23 giugno 2024

Alta Val d’Aveto

Dal 26 al 30 giugno 2024

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aprile 2024

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